lunedì 18 dicembre 2017

I CARATTERI ARTIFICIALI NELLA LETTERATURA NARRATIVA

1. Typographie (1967)
Nel 1967, Emil Ruder, innovativo pionere della tipografia scrisse Typographie: Manual of Design, audace deviazione dalle convenzioni e guida visionaria che impose le regole per una nuova tipografia. Dalla texture, al peso, al colore, alla leggibilità della spaziatura e dei titoli, i 19 capitoli – magnificamente illustrati in bianco e nero, e alcuni in rosso, giallo e blu – vanno a fondo negli studi e negli esperimenti dell’autore. Più di mezzo secolo dopo, attraverso epoche e generazioni, il libro, alla sua sesta edizione, rimane una pietra miliare di innovazione tipografica.






2. Sei proprio il mio Typo (2015)
Pressoché sconosciute fino a vent'anni fa, grazie all'avvento della tecnologia informatica oggi le font sono a tutti gli effetti protagoniste del nostro quotidiano. Ma quali sono state le tappe che le hanno portate a uscire dalla ristretta cerchia di addetti ai lavori e di qualche sparuto appassionato? La risposta è in questo saggio di Simon Garfield, che rappresenta un autentico compendio della secolare storia della tipografia, da Gutenberg ai giorni nostri, che conta oltre centomila tra font e caratteri tipografici, ognuno con le sue peculiarità e le sue alterne fortune. Condito di aneddoti sul design delle parole intorno a noi, "Sei proprio il mio typo" si impone come testo di riferimento per quanti desiderano conoscere l'affascinante mondo delle font che, come sottolinea l'autore, non sono il semplice disegno di lettere dell'alfabeto, ma costituiscono un vero e proprio veicolo di emozioni. 








Nessun commento:

Posta un commento

SINTESI

La tematica affrontata da questo blog è quella dei caratteri artificiali. Ma cosa significa artificiali? In esame saranno i caratteri poste...